Domenica 3 agosto ore 7 la truppa era pronta nel piazzale della chiesa, larghi sbadigli e occhi assonati, ovviamente non stiamo parlando di soldati ma dei ragazzi dell’ ACR di prima e seconda media. Matttia, Filippo, Christian, Caterina, Elisa, Sara, Elisa (assente il soldato Giorgia per malattia) non erano pronti per andare a combattere ma a fare una felice escursione in Montagna con a seguito gli ufficiali educatori Laura Dario e Gilberto, i sottotenenti educatori Elena Matteo e Andrea e i carristi Mauro e Andrea (Grazie per la disponibilità!!). Al Passo Tre Croci la compagine ricevette i primi ordini: “gambe e zaini in spalla!! risparmiare acqua e viveri!! ognuno si porta il suo carico!!”, successivamente si avviò nei boschi sottostanti cima Sorapis, il paesaggio man man che si saliva diventava sempre più sterile e duro (dal punto di vista fisico) ma pieno di aspettativa ed di armonia tra il gruppo immerso nella natura incontaminata. Dopo due ore di camminata, brevi pause e qualche difficoltà la truppa arrivò alla meta, superato il sali e scendi finale, ai loro occhi si scopri un macchia celestiale, il famoso Lago di Sorapis, detto anche l’impronta di Dio. Provata dalla fatica la truppa (soprattutto gli elementi femminili) sostarono per il meritato rancio (pranzo al sacco) e successivamente alcuni soldati (mattia ed elisa) vollero toccare con piede l’impronta di dio. Successivamente il gruppo ando’ al espletare i bisogni fisiologici presso il vicino rifugio Vandelli 1926 msl nel quale gli Ufficiali uomini si concessero una dissetante Radler, dopo circa 15 minuti la truppa riparti’ per ritornare ai mezzi, il ritorno venne sollecitato dall’imminente arrivo di un temporale. Saliti in macchina il gruppo si avvio’ per tornare alla base di Conscio, ma venne fermato da una lunga carovana formatasi presso Longarone; questa attesa divenne la scusa per innumerevoli giochi e scherzi tra le tre auto della comitiva e motivo di spuntini al volante, grazie alla enorme quantità di viveri offerta dai soldati (o dai genitori degli stessi) agli ufficiali. La motivazione che ha spinto noi educatori ad organizzare questa uscita/escursione è stata la convinzione che i nostri ragazzi avessero bisogno di fare una esperienza assieme al di fuori del sabato in parrocchia, l’idea di proporgli un camposcuola ci sembrava prematuro e quindi abbiamo optato per questa avventura. Osservando i volti e il comportamento dei ragazzuoli tra loro ci è sembrato vedere che aver condiviso “un po’…..un po’ tanto” di fatica assieme ha permesso loro di viversi e riscoprirsi tra loro in una nuova esperienza. Ringraziamo i ragazzi per aver accettato il nostro invito e i genitori per la fiducia ripostaci. P.S.: e intanto a Consio a piova vegneva zo a seci roversi…..e a xente a xe preocupava par nialtri…..nialtri xe abronsavimo in montagna :).