Percorso

Ricordiamo innanzitutto la seicentesca ex villa Soranzo, attuale casa canonica, che è descritta dal Mazzotti nel suo Catalogo delle Ville Venete. Essa sorge sul luogo dell’antico convento carmelitano (del XIV o XV secolo), del quale rimangono, pare, le adiacenze (barchessa, cantine, magazzini e stalle), ora incorporate nella casa Zanatta.

Il fabbricato, con un patrimonio di ben cento campi di terra ed otto case, il 29 novembre 1694 venne ceduto per diciassettemila ducati (a lire 6,4 l'uno) ai nobili Bernardi. Il successivo proprietario, Domenico Gasparotto, il 1 maggio 1928 donò al Beneficio parrocchiale (nella persona di don Dionisio Visentin) l'immobile con due campi di terra adiacenti (ha 1, are 18 e ca 21). L'edificio, che si trovava allora "in disordine", venne rinnovato ed ampliato con un'ala ad occidente (granaio, cantina, stalla, portico ora ristrutturata e chiamata comunemente Sala Graner) costruita da Giovanni Visentin, fratello del parroco don Dionisio Visentin. Il corpo centrale dell'ex villa Soranzo copre un area di c. 150 Mq. e s'innalza con due piani. L'aspetto esterno è originale e signorile, con finestre ad arco reale e le porte decorate in chiave dell'arco con mascheroni di pietra: quella del primo piano è dotata di un balconcino con ringhiera in ferro battuto. Nell'interno, sono caratteristici i due saloni centrali, le ampie stanze laterali ed i soffitti alla "sansovina". La parte nuova delle adiacenze Nel 1626 un incendio distrusse l'archivio con i vecchi importanti registri, anche se altri secolari sono rimasti tuttora conservati all'interno del complesso. La Casa Canonica ha subito un profondo restauro negli anni 1999-2000. A ricordo di questo intervento è stata posta nel salone d’ingresso una lapide ricordo che recita: “La Villa Soranzo, attuale Canonica, è stata radicalmente restaurata con il contributo dei paesani, della Cooperativa G. Toniolo, del parroco don Ubaldo”. 

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