Nei prossimi giorni celebreremo la solennità di tutti i santi e l’annuale commemorazione di tutti i fedeli defunti. Lo spirito con il quale vivere queste ricorrenze è quello che proviene dalla Pasqua di Gesù Cristo che morendo e risorgendo ci ha aperto il passaggio alla casa del Padre, nel suo Regno di vita e di pace. Visitando i cimiteri ricordiamoci che lì, nelle tombe, riposano solo le spoglie mortali dei nostri cari in attesa della risurrezione finale. Le loro anime già "sono nelle mani di Dio" (Sap 3, 1). Pertanto, il modo più proprio ed efficace di onorarli è pregare per loro, offrendo atti di fede, di speranza e di cari-tà. In unione al Sacrificio eucaristico, pos-siamo intercedere per la loro salvezza eterna, e sperimentare la più profonda comunione, in attesa di ritrovarci insieme, a godere per sempre dell'Amore che ci ha creati e redenti.
La comunione dei santi
È una realtà bella e consolante perché non siamo mai soli! Facciamo parte di una "compagnia" spirituale in cui regna una profonda solidarietà: il bene di ciascuno va a vantaggio di tutti e, viceversa, la felicità comune si irradia sui singoli, come possiamo già sperimentare nella famiglia, nell'amicizia e specialmente nella comunità spirituale della Chiesa. In essa viviamo una comunione dalla quale nessuno potrà più strapparci e che, oltre la morte fisica, continua nella Comunione dei Santi. Que-sta comunione è il trionfo dell’Amore di Dio sulla morte come canta san Paolo nell’inno che inizia con la domanda retori-ca: «Chi ci separerà dall’amore di Cristo? (Rom 8,35-39)». Nel mistero della Chiesa communio vi è tra i credenti una relazio-nalità che supera l’orizzonte terreno, per estendersi anche a coloro che, oltre la morte, vivono della felicità promessa, la loro santità, partecipazione della santità di Dio, alimenta la nostra esistenza e viene in aiuto alla nostra debolezza. Così noi preghiamo che la benevolenza di Dio ap-plichi ai defunti i meriti che le nostre opere buone implicano, affinché possano partecipare all’eterna vita di Dio con tutti i membri del Corpo di Cristo. L’unione dei credenti in Cristo coopera al bene di tutti, contribuendo ciascuno alla crescita nella carità degli altri.
La preghiera e la messa di suffragio
È importante ricordare i nostri cari defunti con quell’atto di amore e di squisita carità così umano e di fede che è la preghiera di suffragio per loro. In particolare facendo celebrare delle sante messe per i defunti a cui partecipare con amore. In che senso la santa messa di suf-fragio è un segno di bontà, di gratitudine e anche di richiesta di perdono per i propri defunti? È costante fondamentale convinzione della Chiesa e costituisce una confortante esperienza, che l’amore possa giungere fin nell’aldilà, e che sia possibile un vicendevole “dare e ricevere”, nel quale rimaniamo legati gli uni agli altri con vincoli di affetto oltre il confine della morte. La san-ta messa poi, possiede una efficacia che si estende all’universalità degli uomini di ogni luogo e di ogni tempo, essendo il sacrificio di Gesù reso presente e perenne. La nostra preghiera per i morti è quindi non solo utile ma necessaria, in quanto essa non solo li può aiutare, ma rende al contempo efficace la loro intercessione in nostro favore.
L’offerta in denaro per la celebrazione della messa
«È nella costante tradizione della Chiesa che i fedeli, spinti dal loro senso religioso ed ecclesiale, vogliono unire, per una più attiva partecipazione alla Celebrazione Eucaristica, un loro personale concorso, contribuendo così alle necessità della Chiesa, e particolarmente al sostenta-mento dei suoi ministri. […] Tale uso, col quale i fedeli si associano più intimamente a Cristo offerente e ne percepiscono frutti più abbondanti, è stato non solo approvato, ma anche incoraggiato dalla Chiesa che lo considera come una specie di segno di unione dal battezzato con Cristo, nonché del fedele con il sacerdote, il quale proprio in suo favore svolge il suo ministero» (Paolo VI, Lettera Apostolica “motu proprio” Firma in tradizione). Anche la raccolta di offerte in denaro che avviene durante il momento offertoriale della celebrazione stessa (nella nostra parrocchia si passa una 2^ volta anche dopo la consacrazione) ha lo scopo di favorire una partecipazione attiva al sacrificio di Cristo da parte del fedele (do del mio, do qualcosa di me attraverso l’offerta in denaro). Le offerte raccolte servono per le necessità e le esigenze di tutta la Comunità Cristiana, per il bene della Chiesa in-tera e per il sostegno ai fratelli poveri. In questo modo, da battezzato e membro della Chiesa, anch’io contribuisco all’edificazione della Chiesa stessa, sa-pendo che anche quando offrissi solo due spiccioli come la povera vedova al tempio, perché sono tutto quello che ho da dare in quel momento, darei tantissimo.
A Maria santissima, nostra patrona, ci affidiamo perché ci aiuti a camminare con sempre maggior slancio sulla via della santità e la preghiamo per i nostri cari de-funti con la speranza di trovarci insieme nella comunione dei Santi.